Ivan Pili Ivan Pili è un artista figurativo nato a Cagliari nel 1976. La sua vocazione artistica è un realismo ed iperrealismo che va oltre la pura rappresentazione della realtà immediatamente visibile agli occhi.
Dalla musica alla pittura
Fin dalla tenera età, Ivan Pili mostrava il suo interesse per le varie arti. È stato spesso sorpreso a disegnare di nascosto durante le ore di lezione nelle diverse classi scolastiche oppure in occasione di qualche gita con amici e parenti. Ha poi scoperto piuttosto casualmente la sua propensione per la musica e ha iniziato rapidamente a cimentarsi in questo settore fino ad affermarsi come musicista di fama internazionale. Nel 2015 avviene l’episodio spartiacque: dopo essere stato coinvolto, in modo del tutto casuale, nella realizzazione di una pittura parietale in Germania e dopo un serio problema di salute, Pili abbandona la musica e rivolge la sua attenzione in maniera dirompente verso le arti visive. I suoi primi soggetti erano semplici ma eleganti: scene di vita quotidiana che avevano un qualcosa di biografico, ricordi vari della sua vita, su cui ha iniziato a costruire la sua carriera artistica.
Potenza espressiva: luci e ombre
I soggetti, rimanendo sempre all'interno del figurativo, sono diversi e sempre proiettati da quantità di luce variabile. La sua opera evoca un'essenza scenografica minimalista ed un'espressività disarmante. Fu subito evidente, comunque, che non si trattava di una semplice divergenza della regola pittorica: Pili ha iniziato ad estrarre dalla tela la forma finale, quasi le sue opere fossero delle sculture, prendendo un aspetto proprio che, più che assomigliare al soggetto immaginato, lo evocava per affinità. È una celebrazione magnificamente dipinta della forma piuttosto che del colore. Devi avvicinarti molto alla sua arte per scoprire che non nasce dalla macchina fotografica ma dal desiderio delle proporzioni, dell’essenziale che si vede agli occhi, in modo molto scrupoloso dedicato alle proporzioni, ai minimi dettagli quasi sempre non immediatamente visibili. I “suoi” colori-luce e i colori-ombra, sono "i bordi" del cerchio cromatico, ribaltando anche i canoni tipici della fotografia: nei suoi quadri è l’ombra a dominare, mentre la luce è "semplicemente" un supporto.