ARCHETIPI DEL NULLA.
(…) con l’andare del tempo ho sentito la necessità di individuare una cifra essenziale: nasceva in me il desiderio, forse il bisogno, di spingere il mio lavoro verso una formula di sintesi, capace di esprimere in
un’estetica pulita ed immediata, il disegno delle mie riflessioni. Ho sacrificato il colore. Volevo ridurre le variabili, assecondare sul piano grafico il conflitto in luogo del mio stato cosciente, del mio essere vivo.
Ridotta in parole, l’operazione potrebbe svelare dei riflessi ingenui, ma è propria dell’umano la tensione che spinge il pensiero sul limite estremo della contraddizione. Non siamo in grado di immaginare la morte:
non produce immagine. Non siamo neanche in grado di cristallizzare la sorgente del nostro pensare, l’io, dunque il fondamento della vita. Colgo il mio essere come una transizione tra due condizioni essenziali che,
tuttavia, non mi è dato di vedere. Ed è tra questi due estremi che si consuma, in un anello ricorsivo, la mia sostanza pensante. Sono, siamo, la sfumatura di grigio che intercorre tra il bianco ed il nero. Lo stesso grigio che da volume ai drappi che dipingo, drappi che, a loro volta danno volume ad una figura assente che, nell’atto di cercare e di cercarsi, ne rivela, in vero, l’assenza.
La sfida, a mio vedere, sta pure (e soprattutto) nell’arrivare ad un’estetica, ad una bellezza intrinseca dell’immagine, che sì veicoli un contenuto, ma un contenuto che, come ultimo, estremo paradosso, esprima l’inesprimibile: nulla.
BEYOND
L'evoluzione del percorso pittorico vede l'aggiunta di un particolare: la presenza di tagli o sagome prospettiche ritagliate. La figura drappeggiata è colta nell'atto di interagire fisicamente con la tela con intento di cogliere ciò che si nasconde oltre(Beyond). Il nuovo corto circuito che si delinea trova spazio nella coesistenza tra una realtà piatta e una tridimensionale, tra la vita e l'oltre.
Behind the fairytale
Questo primo dipinto è un assemblaggio di due opere sigillate. Lo spettatore ha l'unica possibilità di scorgere un'occhiata della seconda opera in grafite attraverso l'incisione. Per comprendere veramente ciò che si cela dietro il significato della vita, possiamo fare solo una cosa, e cioè non essere più. Non essendo, potremmo o meno rivelare la verità dell'esistenza, tuttavia non avremo l'opportunità di dirlo a nessuno tornando indietro perché la morte è irreversibile. Il disegno dietro il quadrato inciso mette in evidenza ciò che ci è stato insegnato dalla società, dalla religione, dalla scienza e così via. Questa operazione artistica funziona nello stesso modo: se si vuole sapere cosa ci sia nascosto, si dovrà distruggere irrimediabilmente il dipinto. Strappando le due opere a parte, si potrebbe scoprire un secondo dipinto o trovarsi di fronte all'inganno di un disegno vuoto.
Seguendo questa linea artistica, sono in fase di lavorazione nove tele e nove disegni nascosti raffiguranti le nove nevrosi compresi nei numeri dell’enneagramma. Ogni dipinto, attraverso una figura drappeggiata, rappresenta l’aspetto principale del numero.