A volte a monte del fare arte può esserci una dichiarata scelta poetica o filosofica, come anche uno stimolo ideologico che sono, o possono diventare, forze rischiose o dannose, o magari fuorvianti.
È doveroso quindi un solerte controllo, ed è necessaria un’attenta cultura. E cultura e controllo ci sembrano evidenti in questo artista, che si rivela ricco di pensieri e di poesia, a tutto beneficio di una sperimentazione di varie forme e linguaggi, che lo portano ad opere significatamente intitolate
“Attrazione nascosta” e “La casa dei pensieri” ad esempio: nelle quali domina una sapiente calma, ed il colore è perfetto.
Enzo Fabiani
C'è una spiccata attenzione alla contemporaneità e, in particolare, alle situazioni, alle luci, ai colori, alle forme che la caratterizzano e costituiscono, nell'opera di Stefano Di Lorito.
Pittore assolutamente contemporaneo e originale, sia dal punto di vista contenutistico che esecutivo, l'artista genovese ha maturato una cifra stilistica propria che egli stesso indica come "Trans-metafisica".
In effetti, anche se, a un primo approccio, questa caratterizzazione potrebbe sembrare troppo complessa per i non addetti ai lavori, in realtà, l'osservazione dei lavori di Di Lorito consente una fruizione piena di questo suo messaggio di rara caratura filosofico esistenzialista e intrinsecamente poetico.
Infatti, Stefano riesce a farci meditare su situazioni o elementi quotidiani attraverso una capacità analitica sicuramente invidiabile e degna di nota.
Scorrendo i suoi lavori si ha infatti la netta impressione di trovarsi di fronte a un percorso creativo ben coeso, autonomo, ove i soggetti vengono variamente interpretati e resi accattivanti da una mano capace di indurre a una disincantata e profonda meditazione sul vivere.
dott. Simone Fappanni, critico d'arte
Segno grafico, ora lirico, ora vivace e contrappuntato,espansione cromatica animata, vitale, attiva e curiosa, carica di lucidità istintiva: immagini di incisiva grammatica lessicale. Esiti di un linguaggio visivo che persegue l'empito emozionale affiorante dalla materia pittorica, dalla vitalità gestuale, dall'effusione tonale, esperiti nell'apparizione mediatica di visioni ispirate al reale, al sogno, al pensiero, al ricordo. Piacevolezza compositiva, euritmia di valenza atmosferica e simbolica, pregnanza contenutistica ed intriganza descrittiva delle risultanze "decorativistiche" del tratto, coesione tra spazio fisico e illusivo, imprevedibilità ed ambiguità dei soggetti, rivisitazioni di luoghi e accadimenti della vivibilità e del momento dell'attimo fuggente. In queste consonanze ed alterità vanno riscontrati i procedimenti elaborativi e le motivazioni del pittore Stefano Di Lorito.
Le costruzioni spaziali e figurali sono realizzate nella tensione-concatenazione di forme geometrizzanti, che sottendono la presenza evocata di archetipi, di ritorni alle radici del mitico e del fantastico, intesi come fonte dell'inconscio.
L'iconografia che tipicizza il fare del Di Lorito sta nel farsi luogo delle evidenze tropiche e tattili del colore, nell'empito plastico degli oggetti e delle figure rappresentate, frementi e frammenti di ricordo di luoghi, persone, fatti. Eventi, profili corporei, diari di condizioni esistenziali: queste le tematiche e le sagomature aggallanti nei quadri del Di Lorito.
Egli è nato nel 1963 a Genova, dove vive e lavora nello studio di Corso Magenta; ha compiuto studi artistici e filosofici, è anche poeta. Da oltre dieci anni è operativo nell'ambito dell'illustrazione e della grafica, ha iniziato la sua attività espositiva nel 1988, sue opere sono presenti in collezioni private in Francia, Inghilterra e Spagna.
Il percorso icastico di Di Lorito è stato definito - dallo stesso autore- come "Trans-Metafisico", un astrattismo post-naturalista, che si propone "quale rappresentazione della coscienza, nella sua partecipazione al divenire e al trasformarsi del vero, del veduto, del contingente".
Giannina Scorza, 2003