Indice Artisti e Poeti

    Poesie di Enzo Santese

    Archetipo

    Nel 34° anniversario della morte di Marguerite Yourcenar
    8 giugno 1903 - 17 dicembre 1987

    Fluttuare dentro correnti calde
    nel mare mosso della diversità
    porta alla sorpresa di approdi
    di meraviglie felici in paesaggi
    di sole pieno e d’anima pura.

    Il mondo fa fiorire i segni incisi
    e i vanti di generazioni antiche
    nella varietà dei resti che pulsando
    tra frammenti di templi e fori
    compatta l’unità di grandezze
    antiche chine verso il tramonto.

    È bello captare sussurri
    d’età sospese tra la fissità
    di ricordi e stimoli della novità.
    La storia è musica suonata
    da mani leggere su cadenze
    di ambiente remoto che si fa
    archetipo per menti attuali
    protese al davanzale d’oggi.

    Enzo Santese

    Quando sfumerà il buio

    Dietro le finestre della nostra solitudine
    cerchiamo la compagnia di pensieri
    spuntati nel terreno accidentato
    di una natura percorsa da presenze
    impercettibili, impegnate a un gioco
    di veloce consumo e fine esiziale.
    I muri sono alti padiglioni
    utili a captare frequenze di silenzi irreali
    usciti dal consueto per dare enfasi
    al fischio di sirene intermittenti.

    La gente crede nell’allegria esorcista
    che addormenta la paura in un sorriso
    percorso dalla vibrazione di sussulti
    fra ansie manifeste e celati tremori.
    Ecco, lo schermo è impietoso
    nella matematica del dolore,
    dove il teorema non accorda i numeri
    a una realtà dispensatrice di ruoli
    d’assenza dal grande circo del giorno
    consunto nell’esercizio dell’esistenza.

    Gli sguardi hanno perso la frontalità arrogante
    dell’occhio puntato su nemici da abbattere,
    che ha ora la liquidità umile della pietà
    per le anime poste nei corridoi bui dell’infinito,
    per i paladini del nostro resistere,
    per i camici verdi, bianchi e azzurri
    che danno alle corsie il colore di una vita
    ancora degna di respiro a polmoni aperti.
    A noi, memori del nostro timore di fronte
    al fantasma dell’eclissi, il futuro
    senza nascondigli coatti promette
    nuova luce lungo il sentiero non più
    minato da folletti incoronati di malvagità.

    Enzo Santese