Antonella Peresson nasce a Udine dove vive ed opera. Frequenta corsi di diversi maestri come Gina Magini, Giovanni Cavazzon, Sergio Favotto, Ale Hesselink. Specialmente i corsi di pittura ispirati all’Antroposofia hanno sviluppato in lei il piacere di scoprire , attraverso l’arte, la parte psicologica e più profonda dell’uomo. CONSIDERAZIONI PERSONALI L’Arte è ricerca. E’ il “ diventare ciò che si è” , per citare Jung. Attraverso un percorso profondo si arriva ad abbandonare i condizionamenti, le paure, le aspettative nostre e degli altri per essere se stessi nel senso più completo. In questo caso l’opera dell’artista è “unica” qualunque sia il soggetto e la tecnica (che sono comunque fondamentali per esprimersi) poiché è scaturita dalla sua memoria, esperienza vissuto , da tutti quegli elementi che sono unici nella persona. Arte è la realizzazione di un’opera che non si propone nessun riferimento esterno alle ragioni della sua ispirazione. L’artista non si deve preoccupare di piacere, di accogliere consensi e successi, di essere per forza innovativo. In questo caso pone al di fuori di sé le ragioni della sua arte mettendo limiti e vincoli alla sua creatività. La forza dell’Arte consiste nella capacità di offrire un’interpretazione della Realtà diversa da quella corrente ma alla quale chiunque possa accostarsi, riconoscersi e riscoprire dentro di sé prospettive che Ignorava. L’artista, infatti, vede ciò che nessuno vede, non vede quello che tutti vedono, usa una scala di valori diversa da quella corrente. La capacità di uscire dagli schemi è il prerequisito di ogni attività artistica. Quando preparo una mostra un filo rosso unisce quella scintilla di creatività, di vita inconscia che mi appartiene con quella degli altri. Infatti anche chi guarda l’opera entra in un processo creativo personale. La sua percezione, il suo sentire si intreccia nel tessuto dell’opera vedendo significati magari anche più profondi di quelli che l’artista ha originariamente concepito. Le mostre, gli incontri artistici offrono al pubblico, al fruitore, quindi all’artista che dentro ognuno, la possibilità di guardare attraverso il PRISMA di se stesso (PRISMA: la quantità di sfaccettature che costituiscono la personalità di ognuno) e così creare la propria opera d’arte. E’ un meraviglioso dialogo.