Indice Artisti e Poeti

    Recensioni sull'artista Claudia Amadesi

    Testo critico di Eunoia Curators

    L'arte di Claudia Amadesi, una contemporanea Artista italiana, non è mera espressione estetica, ma un mezzo di liberazione profondamente personale, un viaggio interiore che si proietta verso l’esterno con intensità e vigore. Le sue creazioni si distinguono per la loro capacità di giocare con la luce, modificare la materia e usarla come strumento per decostruire e rielaborare la realtà, trasportando l'osservatore in una dimensione spirituale. I confini con la realtà diventano sfumati, permettendo di intravedere in ogni opera il frutto dell'impulso viscerale e la grinta interiore che caratterizzano il lavoro di Claudia Amadesi verso la ricerca artistica.

    In effetti, la sua carriera ha visto un'evoluzione significativa e dopo anni di studio e sperimentazione, il suo interesse si è spostato verso l'astratto-informale, abbandonando il figurativo-astratto. Questo cambiamento ha permesso di esplorare nuove dimensioni espressive attraverso la tecnica del “groove”, che caratterizza il lavoro oggi.

    Queste incisioni, accompagnate da una tavolozza di colori che spazia dai toni pastello a quelli più intensi colori, sembrano evocare il contrasto tra la maestosità della Natura e la complessità dell’essere umano. La linea di Claudia Amadesi è un racconto di emozioni e sensazioni, un viaggio nel profondo dell'anima. Questi solchi ora sembrano diventare una metafora del cicatrici di vita, tracce tangibili di viaggi interiori che prendono forma davanti ai nostri occhi. Materia, dentro le sue mani, che diventa dinamica, prende vita nello spazio, creando giochi di luci e ombre che amplificano l'esperienza visiva. Claudia Amadesi ci invita ad un dialogo profondo tra il visibile e l'invisibile, tra emozione e materia.

    Testo critico di Simone Fappanni

    L’arte di Claudia Amadesi si connota per una spiccata musicalità che discende da un segno armonico che dona un perfetto equilibrio dinamico all’aerea consistenza dei suoi dipinti connotati da un lirismo intenso e profondo. Questa intonazione si scorge osservando la particolare declinazione espressiva dei suoi lavori in cui emerge immediatamente una decisa matericità che la pone sull’ideale linea di confine che separa il reale dall’immaginario, la figurazione dall’astrazione. Anzi, sembra proprio questa caratteristica l’elemento che determina quella particolare dimensione che risulta il centro focale del suo iter compositivo.

    Il richiamo al reale in quanto tale si esprime, infatti, attraverso l’allusione anziché la mera descrizione, dettata da un eloquente ordito che guarda alla materia come a un supporto ricognitivo, estremamente palpabile e coeso, dove nessuna cosa viene annullata, ma dove tutto si può contemplare colmando qualsiasi distanza, fisica e mentale.

    Si tratta di un processo compositivo che pone sul piano della tela il continuo correlarsi fra il pigmento e la materia, un affascinante “dialogo” che porta la pittrice verso i sentieri di una ricerca continua che ha come riferimento costante l’esistenza e il tempo che trascorre incessantemente, quasi in ossequio al celebre adagio di Paulo Coelho, secondo cui «vivere è sperimentare, non restare immobili…».

    Ecco allora che il pigmento si spande sul supporto attraverso movimenti che diventano una sorta di danza caleidoscopica che si percepisce chiaramente non solo nell’impaginazione generale del quadro, ma anche nelle fluttuazioni luministiche che si vanno a formare osservando il dipinto da molteplici angolazioni. In questo modo bene si comprende la precisa intenzionalità di Amadesi di sondare, con convincente indole interpretativa, la natura, sia intesa come natura vegetale che come natura umana, attraverso un’orchestrazione sintattica delle tinte – e qui ritorna un linguaggio che fa eco a quello dell’universo delle note – che fa della trasparenza e della sovrapposizione del colore un elemento primario e fortemente generativo. «Dipingere, per me, è vitale», afferma la pittrice.

    E a proposito di generatività, vale davvero la pena guardare al percorso, tuttora in divenire, di Claudia Amadesi come a un cammino che s’insinua nei meandri più riposti della vita, andando a scandagliare quei solchi e quelle tracce che ne determinano l’essenza più profonda al di là di qualsiasi apparenza.