In queste mie opere ho conservato il concetto dell’arte come irrazionalità apparentemente “ Emblematica,” dove la mia produzione rappresenta un riflesso inquieto visionario nel procedere per simboli e allusioni, praticamente un scandaglio del proprio inconscio che da oscurità si trasmuta in luce, con la presenza di immagini ideali in una godibile frantumazione visionaria.
Dunque, un palcoscenico di meditazione da cui appaiono presenze di immagini scritte inneggianti alla Pop Art, bocche rosse, oppure della numerologia non casuale in un insieme decorativo,abbinati a inserimenti di presenze di opere museali del 600/700. Questi lavori possiamo definirli momenti conclusivi che sorgono da esperienze del vissuto ma..non viste in maniera di tragedia.. ma, di serena commedia dell’inconscio dire una voluta Anti –filosofia, dove ognuno di noi può attingere qualche suggestione nascosta della memoria…