Ha incominciato a disegnare e dipingere per passatempo e per diletto. Ad un certo punto tutto questo non bastava più, così ha iniziato a studiare e a frequentare la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e Workshop di pittura con insegnanti internazionali, prendendo coscienza che la creatività è una cosa molto importante..
Da ribelle ama la decostruzione delle regole convenzionali sentendo la necessità di una autonomia, riconoscendo che l’arte è libera in senso assoluto. Dice di se Ivana Bomben: “Mi piace sperimentare, mi piace il sogno ma adoro lo spessore, prediligo la materia. Vorrei, vorrei: e così continua il sogno.”
Oltre l’immagine dell’opera realizzata, l’arte contemporanea della Bomben svela il trascendentale mediante una riflessione puntuale sulle molteplici possibilità di declinazione del linguaggio visivo informale, che continua ad essere per lei un imprescindibile punto di riferimento.
“L’irruenza dell’istinto e la coscienza razionale si miscelano nella raffinata arte di Ivana Bomben. Nelle sue opere un sapiente pennello delinea caleidoscopici profili all’interno di una spazialità multiforme in cui il micro ed il macro cosmo si compenetrano. Vasilij Kandinskij ha scritto: “Il colore è un mezzo per esercitare un’influenza diretta sull’anima” ed è proprio attraverso le cromie che Ivana Bomben libera e suggerisce esperienze percettive eterogenee, affinché ognuno di noi possa ritrovare ciò che più gli appartiene.
Le sue tonalità sono sempre intense, vibranti, corroborate nella loro densità da inserti materiali (a volte objet-trouvé a volte scrupolosamente scelti) che concorrono anche alla definizione dei piani di profondità e della luce. Luce, colore e spazio che cooperano consapevolmente alla ri-creazione delle simbologie ancestrali che ogni culto sacro identifica con l’origine della vita e che la psicoanalisi riconduce a precisi meccanismi dell’Es.
Ma allora dove siamo? Nell’originario caos che precede ogni forma conosciuta o nell’inconscio più profondo di ognuno di noi? Siamo in entrambi questi luoghi. Siamo in tutte quelle zone in cui il tempo si allunga sopra la curvatura di una linea, si sospende di fronte ad una struttura in divenire ed accelera all’identificazione formale. Siamo in tutti quei territori lontani dall’agio fenomenico in cui le ragioni della mente logica non possono bastare.
Ciascuno troverà il proprio personale luogo a seconda dell’ “influenza diretta” che i segni dipinti su queste grandi tele eserciteranno nella propria anima.”