Nilo Cabai nasce a Udine il 5 aprile 1931; nel 1934 si trasferisce a Trieste e ritorna nella sua città natale nel 1942. Il periodo del soggiorno a Trieste è per lui determinante: ancora fanciullo, assorbe la cultura mitteleuropea continuandola e restandovi fedele fino al giorno d’oggi.
Affascinato dalla Galauca carsica e dai suoi aromi, ascolta in silenzio tutti i messaggi che giungono dal mare, facendone tesoro. E questo l’inizio che lo induce a scaricare le sue emozioni attraverso il mezzo del colore. Tornato nella sua città d’origine, si diploma alla Scuola Statale d’Arte, dove assorbe i primi suggerimenti verso una pittura d’impronta figurativa. Gradatamente va maturando una propria idea di connessione tra colore, forma e spazio, fino a realizzare una felice combinazione di dinamismo e poesia del quadro, sulla base di un’aderenza alla realtà che si astrattizza senza perdere il corredo di segni anatomici che la caratterizzano e che, puntualmente, riemergono a scandire lo spazio rarefatto della tela. L’armonizzazione delle tarsie cromatiche conserva sempre, come in filigrana, il senso di un paesaggio filtrato attraverso l’”occhio dell’emozione”.
Nel 1969 alla “Biennale delle Alpi”, vince la Borsa di Studio del Club de la Suisse Romande che gli permette di affinare la propria arte con esperienze in diverse città e capitali europee.
Curioso viaggiatore, ha sedimentato nella propria sensibilità i cospicui segnali ricevuti dal mondo nordico e da quello mediterraneo
Nell’opera di Nilo Cabai si equilibrano in esiti di intensa musicalità natura, cose, situazioni e memorie inserite nei suoi numerosi cicli ispirativi (dalle pinete alle marine, dai nuclei, immagini e nascite agli itinerari spazio, dalle fusioni alle architetture spontanee e memorie di una civiltà, dai cantieri alle vele).
La sua ricerca vive su due tensioni convergenti: da una parte uno slancio all’affinamento tec