Sergio Colussa nasce nel 1942 a Udine dove vive e lavora.
Si avvicina al mondo artistico come pittore da ragazzo, negli Anni ’60, studiando alla scuola d’arte “Giovanni da Udine” nei corsi serali appena inaugurati sotto la guida del professor Emilio Caucigh. Anni in cui già emergevano, e alle cui spiccate personalità il giovane guardava, noti artisti friulani come Zigaina, Ciussi ma beneficiando anche della conoscenza diretta presso gli atelier parigini di Maestri internazionali come Edourad Pignon e Zoran Music.
Le prime importanti mostre, ma anche molte delle successive, vengono ospitate nella storica Galleria del Girasole in salita al castello di Udine con presentazioni di Carlo Sgorlon. Poi il noto critico Osvaldo Patani cura i testi per le esposizioni nelle Gallerie di Venezia e Milano.
L’apprezzamento per i Maestri è così cresciuto nel tempo che Colussa diviene prima appassionato collezionista e poi fine gallerista.
Nel 1989 infatti concretizza la sua passione, anche con l’intento di raffinare i palati dei friulani, aprendo con sua figlia Stefania nel cuore della sua città un elegante spazio esclusivamente dedicato al Novecento: friulano, italiano ed internazionale.
Le pareti hanno ospitato, negli oltre vent’anni di attività, capolavori di Maestri che non si è soliti poter ammirare in gallerie private, selezionati pezzi per grandi e giovani investitori, ma anche nuove e serie voci del panorama contemporaneo. Il tutto sempre proposto con competenza e affidabilità, a garanzia ulteriore Colussa è anche uno degli esperti della Commissione Peritale Triveneta.
Contestualmente a queste attività lavorative ha continuato a dedicarsi all’attività pittorica, producendo oltre 500 opere di grandi dimensioni.
Rimasto silente, dal punto di vista delle esposizioni personali da quando ha intrapreso la direzione della Galleria d’Arte per scelta etica di possibili conflitti sul mercato dell’arte, ma non dal punto di vista evolutivo, approda oggi ad una ricerca in spazi di geometrie cosmiche che trovano perfetto equilibrio poetico in cui diviene determinante la forza colore che diventando puro ritmo accende bagliori mai spenti.