Forse, per caratterizzare alcune delle opere più impegnate di Toni Zanussi, verrebbe fatto di parlare di “cosmo - gonie” piuttosto che di “geo - metrie”.
Proprio partendo dal significato etimologico di queste parole. Effettivamente la ricerca cromatica, la strutturazione dei dipinti, il tendere delle forme verso un orizzonte remoto e mai raggiunto fanno pensare ad una sorta di ansia metafisica, di slancio ascensionale verso un mondo che non è quello terrestre, ma piuttosto quello di un cosmo in formazione: forse pronto a esplodere, forse in via d’assestamento, ma comunque non influenzato da leggi fisiche, da categorie terrestri. Non so se, da questo groviglio di forme e di colori - di punteggiature e velature, di macchie e ombre - Zanussi riuscirà a configurare, in un prossimo futuro, un panorama più organico e armonico; ma non è questa, credo, la sua ragione di dipingere: anzi, è proprio attraverso la costante e contrastante marea di forme in divenire, di circuiti e labirinti inesplorati, che l’artista friulano riesce a esprimere un suo personalissimo universo figurativo, dove l’assenza di figurazioni esplicite è sostituita da una visione metaforica della realtà.
Testo pubblicato sul libro Gillo Dorfles
Gli artisti che ho incontrato - Editore Skira (Opere in Berlino, dicembre 1993)
A presentare la mostra di Toni Zanussi ci penseranno i critici, gli esperti, i colleghi. Io voglio parlare dell’uomo che ho conosciuto da poco tempo ed in età avanzata (per tutti e due) e di cui ho avuto modo di apprezzare i risvolti umani. Perché uno potrebbe essere anche un grande artista, un genio, avere un dono che gli viene dalla mano di Dio, ma se poi dietro le quinte non c’è altro, se non c’è quel rapporto con il mondo che distingue i predestinati allora cosa vale la sua arte?
Toni è un predestinato all’accoglienza, una persona che ha coltivato la cultura dell’Uomo, che lancia messaggi, testimonia in ogni occasione le buone cose che la natura gli ha dato; le fa vedere, le condivide.Ti accoglie nel suo eremo di Stella per offrirti quello che ha, per metterti a tuo agio. E’ un Uomo che ha fede e fiducia nel mondo. Nel momento in cui lo in- contri pone il suo Universo al centro del Tuo e così crea la cosa più difficile,
l’unione degli Spiriti. E' per questo che abbiamo voluto costruire con lui un percorso che non è solo artistico ma una Storia con alti risvolti sociali ed umani che trasformano questa mostra in un’esperienza di vita per molti di noi. La mostra diventa un momento di riflessione, noi non siamo più comparse ma attori protagonisti che vogliono vivere il dono più grande che ci è concesso: l’Umanità.
Giorgio Rossi
Comune di Trieste - Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo
Ho accolto con entusiasmo la proposta di replicare a Trieste l’esposizione delle opere dell’artista Toni Zanussi, seguendo l’esempio di progetto inclusivo realizzato a Tarcento.
Sono, infatti, fermamente convito che l’arte, la creatività e la bellezza siano propagatori di speranza e fiducia verso il futuro, elementi questi alla base di tutti i percorsi di inclusione sociale.
Ma inclusione significa anche collaborare insieme e proprio per questo la mostra di Toni Zanussi viene accompagnata da una corale di realtà istituzionali, private e del privato sociale che hanno concorso alla riuscita positiva e che ringrazio. Anche a Trieste, infatti, la mostra di Toni Zanussi viene animata dalla presenza di giovani e adulti che si sono resi protagonisti di condotte illecite e che si met-
tono a disposizione del pubblico in veste di guida, per trasmettere ai visitatori il senso profondo delle opere dell’Artista.
L’adesione alla mostra dell’Amministrazione Comunale vuole essere quindi un’occasione per le persone seguite dai Servizi di mettersi alla prova in un contesto relazionale positivo, che promuova l’educazione alla legalità e che permetta a ciascuno di trovare il modo per lasciare la propria impronta di colore nel mondo.
Carlo Grilli
Comune di Trieste - Assessore alle Politiche Sociali
Nel tempo hanno dedicato scritti all’opera di Zanussi:
Marianna Accerbon
Francesca Agostinelli
Tullio Avoledo
Ernesto Balducci
Elio Bartolini
Nicolino Borgo
Gabriella Brussigh
Toni Capuozzo
Serenella Castri
Licio Damiani
Valerio Dehò
Piero Del Giudice
Gillo Dorfles
Dino Durigatto
Manuela Fabbro
Flavio Fergonzi
Angelo Floramo
Michele Fuoco
Diego Fusaro
Amedeo Giacomini
Vania Gransinigh
Furio Honsell
Rod Jones
Davide Lajolo
Elisabetta Luca
Melania Lunazzi
Tito Maniacco
Vera Mantengoli
Eugenio Manzato
Franca Marri
Paolo Medeossi
Alessandro Montello
Luciano Morandini
Luigi Natale
Diego Novelli
Luciano Perissinotto
Manfred Pfeiffer
Anna Piuzzi
Helmut A. Puritscher
Mario Quargnolo
Enes Quien
Emilio Randon
Gianfranco Ravasi
Maria Cristina Ricciardi
Paolo Rizzi
Pino Roveredo
Enzo Santese
Cristina Savi
Giorgio Segato
Matteo Smolizza
Giuliana Stella
Roberto Tirelli
Lucio Tollis
Walter Tomada
Duccio Trombadori
David Maria Turoldo
Gian Luca Tusini
Marcello Venturoli
Marisa Vescovo
Francesco Vincitorio
Martina Vocci
Sabrina Zannier
Guerrino Zanoni